Per il 75° anno dalla sua fondazione, l’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani ha deciso di rifarsi il look. Se nella sostanza i valori del sindacato dei corridori non sono mutati, nel futuro si fondono per ritrovare un nuovo slancio con cui rispondere alle sfide di un mondo del lavoro sempre più complesso e sfaccettato.
Valori che s’intrecciano e si compenetrano: quelli dell’ACCPI, da sempre rivolta al rispetto, all’integrazione, alla partecipazione. Ritornano tutti, simbolicamente, nel nuovo logo dal taglio ultramoderno che crea un gioco di incastri armonici, sinuosi, tra lettere. Il risultato comunica trasparenza visiva e soprattutto etica. Campeggia sul Vademecum ACCPI, l’unico testo ufficiale del mondo delle due ruote, che gli appassionati di ciclismo non vedono l’ora di avere tra le mani e da oggi possono scaricare gratuitamente in formato digitale, dal sito www.accpi.it.
Presentato come da tradizione alla vigilia della Milano-Sanremo, la 36a edizione di questa preziosa pubblicazione è ancora più ricca del solito proprio per celebrare questo compleanno speciale. In copertina, e non potrebbe essere altrimenti visto che è stato l’indiscusso protagonista della breve ma intensa stagione 2020, c’è il campione del mondo della cronometro Filippo Ganna che, con la sua splendida maglia iridata, grazie all’effetto grafico glitch diventa il protagonista di un quadro futurista e si tramuta nell’emblema del ciclista del presente che sprigiona forza sui pedali e si impegna a 360° per il movimento a cui appartiene. All’interno oltre alle foto di ogni ciclista uomo e donna della massima categoria, si trovano i calendari aggiornati delle gare, tutte le informazioni utili sulle istituzioni di settore e i regolamenti in vigore, oltre a un doveroso omaggio alla storia di ACCPI.
«Quest’anno ACCPI spegne 75 candeline e io non potrei essere più orgoglioso di rappresentare cicliste e ciclisti della massima categoria. Sfogliando tra i nostri archivi, rileggendo gli articoli che raccontano la nascita del primo sindacato sportivo della storia del nostro paese, ho ritrovato le ragioni che mi hanno spinto a intraprendere l’avventura di presidente ACCPI ormai 8 anni fa» commenta Cristian Salvato. «Dal primo giorno in cui ho ricevuto questo incarico ho fatto del mio meglio per essere degno dei grandi nomi che mi hanno preceduto e che potete scorrere tra le pagine di questa edizione celebrativa del Vademecum – prosegue il presidente di ACCPI Salvato. – Nel 2021 non dobbiamo rialzarci dopo una guerra mondiale come fecero il primo presidente di ACCPI Cino Cinelli e i suoi lungimiranti compagni di avventura, ma fronteggiare una pandemia globale che ha stravolto le nostre vite e non solo il nostro amato ciclismo. Questa festa ci permette di rinsaldare il legame con chi è venuto prima di noi e ha fatto sì che noi arrivassimo qui, ma rappresenta anche uno stimolo a proseguire lungo la strada intrapresa con un occhio al domani, ai miglioramenti che ancora si possono ottenere, alle giuste cause da sostenere. Auguri ACCPI, auguri ciclisti, auguri a noi!».