Alfredo Martini ci ha lasciati un po’ più soli alle 22.30. Si è spento nella sua abitazione a Sesto Fiorentino in modo “naturale e senza grande sofferenza”, come ha riferito Renato Di Rocco, presidente della Federazione Ciclistica Italiana che ha raccolto l’invito della famiglia di Alfredo a divulgare la notizia.
Alfredo Martini era nato a Firenze il 18 febbraio 1921. Fu il CT per antonomasia della Nazionale azzurra di ciclismo e dello sport italiano in genere: ruolo di commissario tecnico cui approdò nel 1975 e che onorò sino al 1997 per poi interpretare quelli di supervisore delle rappresentative azzurre e di presidente onorario della FCI.
Già protagonista nelle categorie minori; già professionista dal 1941 al 1957 con successi al Giro dell’Appennino, del Giro del Piemonte, in tappe del Giro d’Italia e del Giro di Svizzera; già compagno di squadra e confidente di Fausto Coppi; già direttore sportivo di squadre di lignaggio; Alfredo Martini portò da CT sei medaglie d’oro dei professionisti con Francesco Moser nel 1977 a San Cristobal, Giuseppe Saronni nel 1982 a Goodwood, Moreno Argentin nel 1986 a Colorado Springs, Maurizio Fondriest nel 1988 a Renaix e Gianni Bugno nel 1991 a Stoccarda e nel 1992 a Benidorm. A questi titoli vanno aggiunte sette medaglie d’argento e sette di bronzo.
Martini rappresentò la coscienza e il sapere del ciclismo: l’uomo capace di impartire lezioni di vita prima ancora che di sport.
I funerali avranno luogo dopodomani alle 16 nella Pieve di San Martino a Sesto Fiorentino.
Riposa in pace Alfredo. Già ci manchi.