Ieri, a Milano, si è svolta l’Assemblea del CPA in cui si è provveduto all’elezione del nuovo presidente che resterà in carica per i prossimi 4 anni. Gianni Bugno, presidente uscente, è stato rieletto all’unanimità e così pure sono stati riconfermati il suo vice Pascal Chanteur e il segretario generale David Chassot.
Bugno ha elencato le attività realizzate dal CPA durante il suo mandato: la prima importante conquista è stato il conseguimento di una maggiore indipendenza dell’associazione internazionale dei corridori dall’UCI. In passato il CPA era un organismo asservito ai voleri della massima autorità del ciclismo piuttosto che un’entità autonoma e realmente rappresentativa degli interessi dei corridori. “Il cammino per ottenere attenzione e rispetto è stato faticoso e non posso dire che sia ancora terminato – ha detto Bugno – ma abbiamo fatto grandi passi avanti ed ora finalmente il nostro parere, durante le riunioni in cui si decidono i cambiamenti del ciclismo, conta di più..”
Riportare il bilancio del CPA in attivo, dando la possibilità, a tutti i corridori che terminano la carriera, di poter contare sul “fondo di solidarietà”, è stato un altro merito dell’amministrazione Bugno. Come pure l’aumento del salario minimo, fissato sull’accordo paritario insieme all’AIGCP e la mondializzazione del CPA, per stimolare la nascita di nuove associazioni di corridori nei paesi in cui non esistono.
“Infine il nostro lavoro più importante, che ci vedrà molto impegnati anche nei prossimi anni – ha continuato – è stata la partecipazione ai work groups della Riforma del 2017. Su questo tema si fonderà molto del nostro lavoro futuro perché innanzitutto vogliamo garantire che i cambiamenti previsti non significhino perdite di posti di lavoro per i corridori. Ci aspetteremmo dalla Riforma una riqualificazione del ciclismo sia in termini di immagine che di economia: strategie per attirare più sponsors e migliorare le condizioni di lavoro di tutti i corridori, anche delle categorie meno tutelate al momento. E poi, pur capendo la logica della globalizzazione del ciclismo, saremmo favorevoli a valorizzare le corse che hanno fatto la storia del nostro sport, che non dovranno entrare in competizione con le nuove frontiere…”
Tra gli obiettivi del CPA dei prossimi anni anche la creazione, già proposta, di un servizio di arbitraggio legale presso l’UCI in grado di risolvere in tempi più rapidi e meno onerosi per i corridori le questioni giuridiche. “Vogliamo anche proseguire con la richiesta di aumento del montepremi, fermo ormai da troppo tempo – ha continuato il presidente del CPA – perché è l’unico modo per dare una gratificazione a tutti i corridori e non solo ai primi che fanno punti..”
Infine Bugno ha insistito sull’importanza del nuovo progetto del CPA di avere dei delegati dell’associazione presenti in ogni corsa importante, per supportare sul terreno i corridori in modo immediato su ogni necessità e diventare un punto di riferimento anche per coloro che non hanno delle associazioni nazionali a cui appoggiarsi.
comunicato stampa CPA