Amedeo Colombo (presidente ACCPI) e Federico Maria Scaglia (segretario generale ACCPI) a nome degli atleti che rappresentano hanno scritto al direttore di Striscia la Notizia Antonio Ricci e al direttore generale dell’informazione Mediaset Mauro Crippa in merito al servizio di Max Laudadio dal titolo “Non si arresta il doping nel ciclismo”, andato in onda nel corso della trasmissione Striscia la notizia di ieri sera.
Regola fondamentale per un buon e serio giornalismo d’inchiesta è avere fonti attendibili e, laddove si accusi qualcuno, sentire anche la voce del soggetto o, come in questo caso, della categoria accusata.
Nel servizio in questione purtroppo si è dato solo ed esclusivamente spazio a dichiarazioni tanto grossolane quanto infamanti di un soggetto incappucciato che, oltre a essere rimasto anonimo, non ha nemmeno chiarito se, quando e a quale livello abbia corso in bicicletta.
Circa le dichiarazioni recentemente rese dal dott. Torri (Procuratore Capo della Procura antidoping del CONI) e richiamate nel servizio, l’ACCPI ha ritenuto opportuno informare i responsabili della trasmissione che l’Associazione ha avviato un’azione legale, sia in ambito disciplinare sportivo sia in quello civile, a tutela dell’onorabilità e dell’immagine della categoria dei corridori professionisti italiani. Analogamente, in mancanza di un’adeguata rettifica al servizio di ieri, non potrà che promuovere un’azione legale che accerti se quanto affermato nel servizio di Striscia la Notizia corrisponda effettivamente al vero.